mercoledì, marzo 10, 2010

Imogen Heap@Magnolia

Lunedì 8 marzo, oltre ad essere il giorno della poco condivisa festa della donna, è la data del concerto di Imogen Heap a Milano.

Dopo secoli di pausa questo concerto dichiara riaperta la stagione "concertistica" della premiata ditta Karma Studio. Con la speranza di riuscire a piazzare le foto della serata su qualche agenzia partiamo pimpanti da Voghera in un misterioso anticipo.
Arrivati all'idroscalo scopriamo che il Magnolia è vicino al Le Jardin Au Bord du Lac, luogo di una mitica serata lavorativa.

Tralascio l'algida avventura della fila e il crollo testicolare successivo all'obbligo di tessera ARCI anche per chi ha i pass stampa per concentrarmi sul concerto.

Confesso di non conoscere molto bene l'artista inglese, ma ammetto di averla sempre apprezzata da quando un suo famoso brano fu utilizzato per una campagna pubblicitaria Skoda.



Mi dicono che fu utilizzato anche come colonna sonora di The O.C. e di qualche altra serie ma onestamente non me lo ricordo.

In giro per il locale si leggono avvisi che informano gli avventori della richiesta da parte di Imogen Heap di spegnere i sistemi di riscaldamento, inizialmente interpreto la cosa come il colpo estroso di una pazza inglese con le caldane, ma una volta iniziato il concerto dovrò ricredermi.


Ogni suono, ogni campanellino, ogni effetto è realzzato dal vivo, la cantante ha due microfoni sui polsi che usa insieme ad un sequencer per realizzare sequenze ritmate di effetti sonori che fanno da base alle sue performance. Ad un certo punto chiede a noi fotografi di fare una piccola pausa per poter registrare i suoni, ed ancora una volta bollo come eccessiva la sua richiesta per ricredermi poco dopo. Con i microfoni sui polsi registra il suono di bicchieri pieni d'acqua fatti vibrare col polpastrello o di molle metalliche stuzzicate con le dita ed effettivamente ogni suono, dal click della fotocamera al sibilo del riscaldamento, avrebbe potuto interferire con lo spettacolo.

Uno spettacolo seriamente emozionante, che passa dal suono flebile di un grappolo di campanellini per arrivare al boato di una cassa percossa con violenza.


Lei regge il palco benissimo e si intrattiene con pubblico, troppo poco numeroso per la caratura dell'artista, e suona di tutto e di più,dal pianoforte in plexiglass ai sequencer passando per una svariata serie di oggetti. Sul palco con lei ci sono 2 violinisti e un chitarrista che si scambieranno con lei per suonare piatti, grancassa o xilofono.

Ovviamente Hide & Seek è stato il pezzo più atteso e apprezzato, con il pubblico coinvolto attivamente nella realizzazione dei cori.

Io e il socio lasciamo il Magnolia soddisfatti per il concerto, pregustando l'arrivo delle prossime date essendoci in calendario artisti come i Kiss o i Prodigy.

Il SET su Flick

2 commenti:

Lele ha detto...

cmq vedrei bene un concerto nostro con campionature di rutti e scoreggine...
;-P

Voghera + Libera ha detto...

Rutto libero!!!

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